Buona sera, readers!
Come è andato il vostro fine settimana? Il mio è stato tutto un "compro questo! A mamma che faccio? E a papà? E a Tata che prendo? ....E al cane?"! Lo so, sarò strana ma sotto al mio "albero soprammobile" deve esserci anche un regalino per il cane! Oltretutto è l'unico con cui vado a colpo sicuro, se non è di suo gradimento...tace! ;D
Con chi mi circonda, visto che non sono grandi lettori, la faccenda è più spinosa.
Nel mio caso dovrebbero fare una guida, una di quelle serie "...for Dummies" che hanno tanto succcesso.
Per fortuna alla fine ce l'ho fatta e sono anche riuscita a finire di leggere il secondo capitolo della serie di Valentina Marcone, "La Stella dell'Eire".
Sinossi
Niente ti prepara al dolore. Quello reale, quello profondo, quello che ti spezza il fiato. Puoi passare tutta la vita a cercare di comprenderlo, ma niente ti preparerà mai alla sensazione terribile di perdita, vuoto e disperazione che provai io quel giorno. Diventi irragionevole, pazzo, saresti disposto a tutto pur di fermare quella sofferenza, uccideresti per spegnere il fuoco che ti brucia la carne. Credevo di morire, invece la Furia mi ha salvata.
Io sono una Furia, e ora ricomincio da capo. Giorno uno."
Dopo "La Croce della Vita", "La Stella dell'Eire" ci racconta la prosecuzione della storia di Deva e dei vampiri Sincore, tra atmosfere sempre più gotiche e tenebrose, ma senza rinunciare a sfumature umoristiche e romantiche.
Recensione
La Marcone non mi ha deluso. Dopo "La croce della Vita", divertente e spassoso - con tre vampiri che si ritrovano a far da baby sitter a una furia - immaginavo che nel suo seguito le cose si sarebbero fatte più serie. Mai avrei pensato che qualcuno potesse far risultare simpatica una divinità generalmente associata a sentimenti negativi, ma Valentina Marcone ci è riuscita dimostrandomi che anche le famigerate e mitologiche Furie - Aleppo, Tisifone e Megera - possono essere in un certo senso romantiche.
E' Deva stessa a riprendere il racconto dove si era interrotto, la ritroviamo sola, confusa, addolorata, con il bruciore della scoperta di un'amara verità che fa male, che le ha lacerato il cuore e che l'ha fatta arrabbiare talmente tanto che la sua trasformazione in Furia è avvenuta prima del previsto.
Mi è piaciuto molto questo seguito, la prima parte è molto intima e personale.
Ho apprezzato la crescita di Deva, il suo prender consapevolezza di sè, del suo potere, della sua indole.
Vederla al di fuori di un ambiente ovattato con il suo passaggio dallo status di "ragazzina privilegiata" a "homeless" è stato molto interessante, per certi versi divertente e ironico, non capita tutti i giorni di leggere di una "Furia Robin Hood" ma devo dire che funziona e fanno sorridere i suoi monologhi interiori in cui si rimprovera sempre con una frase della serie: "Deva!Per la miseria,ricordati che sei una Furia!".
Ma, come lei stessa si tatua, "Panta Rei" (tutto scorre).
Se nella prima parte ho apprezzato la sua crescita interiore, nella seconda parte tutto cambia e in questo secondo tratto è stata la Deva donna ad avere la mia attenzione; la sua femminilità esplode esponenzialmente alla sua sensualità.
Il suo riavvicinamento a Gabriel è la miccia che la fa esplodere e risplendere anche se insieme a questo Deva ritrova atteggiamenti egocentrici da bambina viziata e saputella che non ho amato particolarmente.
Ma non è tutto rose e fiori, e in questa parte ci sarà posto anche per la guerriera che è in lei e aggiungerei...che guerriera! Proprio per questo avrei apprezzato molto di più vederla in azione, ma la parte finale non mi ha accontentata e sono rimasta a bocca asciutta, credo che dovrò aspettare il terzo (?) capitolo per veder soddisfatta questa richiesta, quando la guerra con i Licantropi sarà ormai conclamata, visto che ormai è chiaro a tutti chi è Deva e il suo destino.
Valentina Marcone prosegue bene quel che aveva iniziato, proponendo un seguito azzeccato e soprattutto sensato.
La lettura è piacevole e divertente, a tratti ricca di sensualità, non manca l'azione - anche se poca, per i miei gusti - e anche se il finale non è "col botto", comunque mi fa aspettare impaziente il prossimo romanzo, sperando che stavolta tutto sia dedicato alla Furia che è in Deva. In ogni caso, un seguito bello e convincente, scritto bene e scorrevole adatto a chi ama il genere fantasy.
Torno a impacchettare i regali...altra impresa che odio!^.^
A dopo, la vostra
Come è andato il vostro fine settimana? Il mio è stato tutto un "compro questo! A mamma che faccio? E a papà? E a Tata che prendo? ....E al cane?"! Lo so, sarò strana ma sotto al mio "albero soprammobile" deve esserci anche un regalino per il cane! Oltretutto è l'unico con cui vado a colpo sicuro, se non è di suo gradimento...tace! ;D
Con chi mi circonda, visto che non sono grandi lettori, la faccenda è più spinosa.
Nel mio caso dovrebbero fare una guida, una di quelle serie "...for Dummies" che hanno tanto succcesso.
Per fortuna alla fine ce l'ho fatta e sono anche riuscita a finire di leggere il secondo capitolo della serie di Valentina Marcone, "La Stella dell'Eire".
La Stella dell'Eire
di Valentina Marcone
Pagine: 314 Editore: Nativi Digitali Edizioni
Sinossi
Niente ti prepara al dolore. Quello reale, quello profondo, quello che ti spezza il fiato. Puoi passare tutta la vita a cercare di comprenderlo, ma niente ti preparerà mai alla sensazione terribile di perdita, vuoto e disperazione che provai io quel giorno. Diventi irragionevole, pazzo, saresti disposto a tutto pur di fermare quella sofferenza, uccideresti per spegnere il fuoco che ti brucia la carne. Credevo di morire, invece la Furia mi ha salvata.
Io sono una Furia, e ora ricomincio da capo. Giorno uno."
Dopo "La Croce della Vita", "La Stella dell'Eire" ci racconta la prosecuzione della storia di Deva e dei vampiri Sincore, tra atmosfere sempre più gotiche e tenebrose, ma senza rinunciare a sfumature umoristiche e romantiche.
Recensione
La Marcone non mi ha deluso. Dopo "La croce della Vita", divertente e spassoso - con tre vampiri che si ritrovano a far da baby sitter a una furia - immaginavo che nel suo seguito le cose si sarebbero fatte più serie. Mai avrei pensato che qualcuno potesse far risultare simpatica una divinità generalmente associata a sentimenti negativi, ma Valentina Marcone ci è riuscita dimostrandomi che anche le famigerate e mitologiche Furie - Aleppo, Tisifone e Megera - possono essere in un certo senso romantiche.
E' Deva stessa a riprendere il racconto dove si era interrotto, la ritroviamo sola, confusa, addolorata, con il bruciore della scoperta di un'amara verità che fa male, che le ha lacerato il cuore e che l'ha fatta arrabbiare talmente tanto che la sua trasformazione in Furia è avvenuta prima del previsto.
Mi è piaciuto molto questo seguito, la prima parte è molto intima e personale.
Ho apprezzato la crescita di Deva, il suo prender consapevolezza di sè, del suo potere, della sua indole.
Vederla al di fuori di un ambiente ovattato con il suo passaggio dallo status di "ragazzina privilegiata" a "homeless" è stato molto interessante, per certi versi divertente e ironico, non capita tutti i giorni di leggere di una "Furia Robin Hood" ma devo dire che funziona e fanno sorridere i suoi monologhi interiori in cui si rimprovera sempre con una frase della serie: "Deva!Per la miseria,ricordati che sei una Furia!".
Ma, come lei stessa si tatua, "Panta Rei" (tutto scorre).
Se nella prima parte ho apprezzato la sua crescita interiore, nella seconda parte tutto cambia e in questo secondo tratto è stata la Deva donna ad avere la mia attenzione; la sua femminilità esplode esponenzialmente alla sua sensualità.
Il suo riavvicinamento a Gabriel è la miccia che la fa esplodere e risplendere anche se insieme a questo Deva ritrova atteggiamenti egocentrici da bambina viziata e saputella che non ho amato particolarmente.
Ma non è tutto rose e fiori, e in questa parte ci sarà posto anche per la guerriera che è in lei e aggiungerei...che guerriera! Proprio per questo avrei apprezzato molto di più vederla in azione, ma la parte finale non mi ha accontentata e sono rimasta a bocca asciutta, credo che dovrò aspettare il terzo (?) capitolo per veder soddisfatta questa richiesta, quando la guerra con i Licantropi sarà ormai conclamata, visto che ormai è chiaro a tutti chi è Deva e il suo destino.
Valentina Marcone prosegue bene quel che aveva iniziato, proponendo un seguito azzeccato e soprattutto sensato.
La lettura è piacevole e divertente, a tratti ricca di sensualità, non manca l'azione - anche se poca, per i miei gusti - e anche se il finale non è "col botto", comunque mi fa aspettare impaziente il prossimo romanzo, sperando che stavolta tutto sia dedicato alla Furia che è in Deva. In ogni caso, un seguito bello e convincente, scritto bene e scorrevole adatto a chi ama il genere fantasy.
Torno a impacchettare i regali...altra impresa che odio!^.^
A dopo, la vostra
Entrambe a bocca asciutta quindi xD
RispondiEliminaCavolo si :/
EliminaE' bello leggere di lei in azione, combattere, spero seriamente che nel terzo capitolo ci sia spazio non solo per baci,coccole e qualche scapaccione dato qua e là quasi distrattamente