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inizia oggi il blog tour dedicato a "Tredici", il romanzo di Jay Asher incentrato sul tema del bullismo. Scopriamolo insieme
PRESENTAZIONE

Autore: Jay Asher
Editore: Mondadori
Pagine: 246
Genere: Thriller psicologico, Young adult
Data di pubblicazione: 29 gennaio 2013
Sinossi
"Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori... Ve lo prometto."
Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene a Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è scolvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze.
Con più di due milioni e mezzo di copie vendute soltanto negli Stati Uniti, Tredici, romanzo d'esordio di Jay Asher, è da dieci anni uno dei libri più letti dai ragazzi americani.
DA QUESTO ROMANZO LA SERIE ORIGINALE NETFLIX
INCIPIT
"Scusi?" ripete lei. "Quando vuole che sia recapitato?"
Mi passo due dita sul sopracciglio sinistro, premendo. Ho la testa che mi scoppia. "Fa lo stesso" rispondo.
La commessa prende il pacco. La scatola da scarpe che giaceva sulla veranda di casa mia meno di ventiquattr'ore fa; avvolta in un sacchetto di carta marrone, sigillata, con scotch trasparente, uguale identica a come l'avevo ricevuta. Ma indirizzata, ora. a un altro destinatario. Il prossimo sulla lista di Hannah Baker.
"Quant'é?"
La tizia posiziona la scatola su un tappetino di gomma, poi digita una serie di cifre sulla tastiera. Appoggio sul bancone il mio bicchierone di caffè da autogrill e controllo il display. Tito fuori dal portafoglio qualche biglietto da un dollaro, pesco nelle tasche qualche moneta, e piazzo i soldi davanti a lei.
"Temo che il caffè non abbia ancora fatto effetto" osserva. "Manca un dollaro".
Le do il dollaro e mi stropiccio gli occhi assonnati. Il caffè ora è quasi freddo, tanto che devo sforzarmi per trangugiarlo. Ma ho assolutamente bisogno di svegliarmi.
O forse no. Forse è meglio passare la giornata mezzo addormentato. Forse è l'unico modo per arrivare fino a sera.
"Dovrebbero recapitarlo domani" aggiunge lei. "O al massimo dopodomani" e lascia cadere il pacco in un carrello alle sue spalle.
Avrei dovuto spedirlo dopo la scuola. Avrei dovuto concedere a Jenny un giorno in più di pace.
Anche se non lo merita.
Mi passo due dita sul sopracciglio sinistro, premendo. Ho la testa che mi scoppia. "Fa lo stesso" rispondo.
La commessa prende il pacco. La scatola da scarpe che giaceva sulla veranda di casa mia meno di ventiquattr'ore fa; avvolta in un sacchetto di carta marrone, sigillata, con scotch trasparente, uguale identica a come l'avevo ricevuta. Ma indirizzata, ora. a un altro destinatario. Il prossimo sulla lista di Hannah Baker.
"Quant'é?"
La tizia posiziona la scatola su un tappetino di gomma, poi digita una serie di cifre sulla tastiera. Appoggio sul bancone il mio bicchierone di caffè da autogrill e controllo il display. Tito fuori dal portafoglio qualche biglietto da un dollaro, pesco nelle tasche qualche moneta, e piazzo i soldi davanti a lei.
"Temo che il caffè non abbia ancora fatto effetto" osserva. "Manca un dollaro".
Le do il dollaro e mi stropiccio gli occhi assonnati. Il caffè ora è quasi freddo, tanto che devo sforzarmi per trangugiarlo. Ma ho assolutamente bisogno di svegliarmi.
O forse no. Forse è meglio passare la giornata mezzo addormentato. Forse è l'unico modo per arrivare fino a sera.
"Dovrebbero recapitarlo domani" aggiunge lei. "O al massimo dopodomani" e lascia cadere il pacco in un carrello alle sue spalle.
Avrei dovuto spedirlo dopo la scuola. Avrei dovuto concedere a Jenny un giorno in più di pace.
Anche se non lo merita.
Questo è solo l'inizio di questo interessantissimo romanzo che tratta un tema così delicato e purtroppo attuale. Che ne pensate? Vi lascio al calendario e vi rimando alla prossima tappa. On line domani, sul blog Il colore dei libri, la recensione. Stay tuned!
CALENDARIO
la vostra
L'ho letto l'anno scorso in lingua ed è diventato uno dei miei libri preferiti.
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