DAI '90 NON NE SONO MAI USCITA

DAI '90 NON NE SONO MAI USCITA

Spiegarvi come mi sono sentita oggi è difficile, ma ci proverò. Sono le 11,30 di mattina quando un post tra i mille che affollano la bacheca di Facebook attira la mia attenzione: "E' morto Chris Cornell, voce dei Soundgarden e degli Audioslave". Mi fermo inebetita, comincio freneticamente a cercare sperando che sia una delle tante bufale che ogni due per tre annunciano il decesso di qualcuno e poi la conferma, Chris se n'è andato. Una delle più belle voci del rock, l'uomo che cantando ha accompagnato alcuni dei migliori anni della mia vita è morto e con lui un altro pezzo di me se n'è andato. Non vi mentirò, qualche lacrima l'ho versata, così come ne ho versate la sera in cui seppi che Kurt se n'era andato in un posto migliore. Il fatto è che sostanzialmente io dai '90 non ne sono mai uscita. Se gli '80 sono stati gli anni della spensieratezza e dei giochi, dell'apparire e della musica pop, i '90 sono stati gli anni del countdown e dell'incertezza. Il 2000! Cavolo un millennio finiva e tutti noi eravamo pervasi da mille angoscianti domande. A dar voce a quel generale malessere per noi ventenni ci pensò - ancora una volta - la musica, nacque il grunge. Era un movimento strano ma potente, la musica la riconoscevi, così come riconoscevi l'angoscia, la rabbia, la tristezza di una generazione che tanto aveva da dire e poco da guadagnare. Non erano anni facili e si capiva che quelli a venire non sarebbero stati migliori. Di icone il grunge ne ha avute tante, anche se di certo la fama e la popolarità non fecero bene ad alcuni di loro, Kurt su tutti. Ricordo ancora la prima volta che le mie orecchie "incontrarono" la voce di Chris Cornell, fu adorazione totale. La canzone era "Hunger Strike" e casualità volle che quel video segnò anche l'inizio del mio amore per Eddie Vedder, cantante dei Pearl Jam. 
Non vi farò una lezione di musica, non ne sarei in grado e soprattutto non è questo il mio intento. Queste righe vogliono solo essere un tributo a coloro che cantando, hanno dato voce ai miei pensieri, a quelle stelle che con la loro musica hanno in qualche modo reso quel malessere un po' meno pesante, a quegli uomini sensibili e timidi che con le loro parole hanno dato voce alla mia paura di ventenne in cerca di certezze future. In qualche modo ne sono uscita dai '90, più matura (FORSE), sicuramente provata, e se ne sono uscita "viva" è stato anche grazie alla voce di Chris, una voce che ho amato e che continuerò ad amare per il resto dei miei giorni. 

CHE LA TERRA TI SIA LIEVE, CHRIS... SAY HELLO TO HEAVEN!


Roberta
1 commenti
  1. Ophelie come ti capisco, il cuore è sempre là su quel muro a Seattle... RIP Chris!

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