Buonasera paginette ^^
Con tutti questi post del Blogger League Event mi sono dimenticata di parlarvi del film che ho visto sabato, "Animali notturni" di Tom Ford. Quell'uomo è un genio, Stilista, regista, bello... mi chiedo se ci sia qualcosa che non sa fare. Se vi piacciono i thriller dove realtà e finzione si sovrappongono assolutamente dovete andare a vederlo, sono sicura che vi piacerà.
Ora però voglio parlarvi del romanzo che ho letto e che, come il precedente della serie, mi ha lasciato senza fiato...
Autore: Naike Ror
Serie: r.U.d.e. ,#2
Editore: Self Publishing
Genere: new adult
Pagine: 555
Data di pubblicazione: 26 ottobre 2016
Sinossi
«Ognuno di noi può essere tutto e niente,
può essere vita o morte,
odio o amore,
può essere finzione o realtà.
Tu, Ryana, cosa credi di essere stata per Usheen Doherty?»
Il controllo sulle proprie emozioni è una necessità, per Ryana Murphy.
La sua esistenza è scandita da regole ben precise, almeno finché Samuel McQueen, reporter con una passione per gli alcolici, irrompe nella sua vita portando con sé dubbi e agghiaccianti sospetti sul passato della famiglia Murphy. Vivere a Derry, in Irlanda del Nord, non è facile; tra quelle strade, spesso è il credo religioso a fare la differenza. Usheen Doherty indossa una divisa, mentre percorre i quartieri intrisi del sangue di una guerra solo apparentemente sedata e rincorre la giustizia con metodi non sempre convenzionali. Qualcuno pensa che combatta dalla parte sbagliata, altri credono che la sua missione sia legittima. Solo Usheen sa quale sia la verità. Sotto la sottile pioggia irlandese, Ryana e Usheen incroceranno i loro destini, lotteranno una contro l’altro per reclamare la vendetta che da anni bramano, fino a illudersi di averla vinta. Le varianti al loro piano saranno numerose, i tranelli insidiosi e la verità brutalmente distorta.
“Questa è la storia di una ballerina, di un soldato e del loro burattinaio”.
La ballerina è Ryana Murphy, una ragazza di 24 anni che vive a San Francisco. Vive una vita riservata, nessun amico, nessuna relazione, poche distrazioni, inquadrata sul lavoro; l'unica evasione che si concede sono gli incontri con il Maestro, il suo Dom. Per lei, quei fine settimana da sottomessa, sono adrenalina pura, quei momenti sono il suo modo per mettersi alla prova e dar sfogo ai suoi sentimenti. Per quelle ore lei si spoglia persino del suo nome, diventando Samedì. Nulla potrebbe distrarla da questa routine finché un giorno nella sua vita, irrompe il giornalista Samuel McQueen che le promette di scrivere, con il suo aiuto, un articolo verità sulla vera causa della morte di suo padre, Conor Murphy, classificata all’epoca dei fatti come suicidio.
Con la prospettiva di veder finalmente sbattuti in prima pagina i colpevoli di quella morte così assurda, Ryana accetta e dopo tredici anni, rimette piede nell’irlandese città di Londonderry con un nuovo nome, Samedì Thompson. La sua copertura è talmente ben orchestrata che il suo vicino di casa è proprio l’uomo che, quando lei era solo una bambina, le puntò un fucile alla faccia, Usheen Doherty. E proprio lui è il soldato, Usheen. Un poliziotto cattolico dai modi rudi, un uomo che dovrebbe rappresentare la legge in una terra dove il confine tra colpevolezza e innocenza è molto labile. Sarà scontro immediato. Già dai primi istanti Ryana non potrà fare a meno, nonostante il suo ruolo di “infiltrata”, di provocare Usheen, di odiarlo, di cercare il confronto. Ma è davvero colpevole quell’uomo? Più tempo trascorrerà in quella città così bella e martoriata, più in Ryana il seme del dubbio si insinuerà. Vivere Usheen nella sua quotidianità significa vedere il rapporto e la dolcezza che tira fuori quando è con Kain, suo fratello maggiore che, in seguito a un tragico evento, ha riportato danni permanenti al cervello, significa osservare l’amore fraterno che lo lega ai suoi colleghi che per lui sono più una famiglia e che lo sono stati in un periodo dove lui una famiglia non l’aveva, significa scorgere l’istinto di protezione che involontariamente tira fuori ogni volta che avverte il pericolo. Tutti questi sono segnali che, agli occhi di Ryana, fanno di quell’uomo una figura totalmente diversa da quella che lei ricordava. Quindi qual’è la verità?
Con la prospettiva di veder finalmente sbattuti in prima pagina i colpevoli di quella morte così assurda, Ryana accetta e dopo tredici anni, rimette piede nell’irlandese città di Londonderry con un nuovo nome, Samedì Thompson. La sua copertura è talmente ben orchestrata che il suo vicino di casa è proprio l’uomo che, quando lei era solo una bambina, le puntò un fucile alla faccia, Usheen Doherty. E proprio lui è il soldato, Usheen. Un poliziotto cattolico dai modi rudi, un uomo che dovrebbe rappresentare la legge in una terra dove il confine tra colpevolezza e innocenza è molto labile. Sarà scontro immediato. Già dai primi istanti Ryana non potrà fare a meno, nonostante il suo ruolo di “infiltrata”, di provocare Usheen, di odiarlo, di cercare il confronto. Ma è davvero colpevole quell’uomo? Più tempo trascorrerà in quella città così bella e martoriata, più in Ryana il seme del dubbio si insinuerà. Vivere Usheen nella sua quotidianità significa vedere il rapporto e la dolcezza che tira fuori quando è con Kain, suo fratello maggiore che, in seguito a un tragico evento, ha riportato danni permanenti al cervello, significa osservare l’amore fraterno che lo lega ai suoi colleghi che per lui sono più una famiglia e che lo sono stati in un periodo dove lui una famiglia non l’aveva, significa scorgere l’istinto di protezione che involontariamente tira fuori ogni volta che avverte il pericolo. Tutti questi sono segnali che, agli occhi di Ryana, fanno di quell’uomo una figura totalmente diversa da quella che lei ricordava. Quindi qual’è la verità?
Ricordo che la prima volta che lessi e capii che Naike Ror si stava dedicando al secondo volume della serie r.U.d.e cominciai a saltellare sul divano, l'attesa era finita. Arrivò poi il momento di capire cosa ci fosse dietro quella “U” e lei, puntualmente, lo svelò. Un nome: Usheen. Mi sono innamorata subito di quel nome e dopo aver letto il romanzo lo sono ancora.
Chi era davvero l'uomo davanti a le? L'uomo che l'aveva voluta, rifiutata, poi cercata e poi ferita.
Perchè leggere questa storia significa venire a contatto con la figura di un uomo che porta dentro di sé le cicatrici di una guerra che da troppi anni segna le persone che la combattono, inevitabilmente. La sua carnalità, la sua durezza ma al tempo stesso il suo senso di protezione, la sua dolcezza che a stento si manifesta portano Ryana a uno stato di confusione al quale è difficile sottrarsi. E lei, figura così rigida, altera, quasi fredda sceglierà di non farlo perchè troppi sono i sentimenti che prendono vita in lei quando si tratta di quell’uomo. Vivere la loro storia, significa soffrire per due anime che a malapena riescono a viversi, costretti in ruoli che sfiancano, che obbligano a una vita di sole regole e pochi piaceri e dove le distrazioni non sono ammesse perchè una sola di esse potrebbe voler dire morte. E poi c’è l’Irlanda, così bella, così magica, così “violentata” da una guerra politico religiosa che non cessa mai, che continua nonostante le tregue e i buoni propositi. Naike ha fatto un lavoro eccezionale, mettendo in campo tutta sè stessa e lo si capisce, dall’inizio alla fine. Lo si intuisce dallo studio dei personaggi, dai loro caratteri e dalla descrizione di una questione che non è facile capire per chi la vede dal di fuori. L’ultima parte del romanzo poi è da cardiopalma, a malapena si respira, a malapena ci si riprende dai colpi di scena che come pioggia si abbattono su chi legge. Un romanzo significativo, che vale la pena leggere, anche solo per capire e per amare “la storia di una ballerina, di un soldato e del loro burattinaio”.
Dal suo sofà
la vostra
Dal suo sofà
la vostra
0 commenti